Lirica

Una formula sempre valida: i vincitori del Concorso Internazionale per Cantanti Lirici “Toti Dal Monte”

I vincitori
I vincitori

Dopo 50 anni, la formula del Concorso lirico “Toti Dal Monte” di Treviso – sempre più selettivo - è più che mai attuale e vincente.

Cinquanta edizioni in cinquantatré anni di vita, ma non sentire il tempo che passa. Il Concorso Internazionale per Cantanti Lirici “Toti Dal Monte”, fondato nel lontano 1969 ed intitolato al grande soprano trevisano dal 1975, non ha mai cambiato quella formula innovativa – selezionare dei giovani interpreti e farli debuttare nell'opera posta in lizza - in seguito ripresa in altre competizioni, che non ha perso nulla della sua validità. 

L'opera individuata per questa edizione 2022 era I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, mai messa a concorso a Treviso. Un titolo pieno di purissima liricità, un momento di passaggio tra gli ultimi fulgori rossiniani ed i primi bagliori del pieno Romanticismo.

Concorso 2022, con l'immagine di Toti Dal Monte

Una selezione severa

Quattro sono state le intense giornate di selezioni, che hanno visto la giuria presieduta dal maestro Giorgio Benati selezionare tra 74 candidati di varie nazionalità, dapprima diciotto semifinalisti, e quindi solamente cinque finalisti – uno per ogni ruolo a concorso, in pratica - che si sono esibiti nella finale del 11 giugno. 

Serata evento tenutasi nel Teatro Comunale “Mario Del Monaco”, dove erano accompagnati dall'Orchestra Filarmonia Veneta diretta da Giuseppe Marotta; serata affollatissima, con la presenza del sindaco Mario Conte e presentata con schietta simpatia da Tiberio Timperi. 


I finalisti - tutti sotto i trent'anni, quasi tutti italiani - erano per il ruolo di Giulietta, il soprano avellinese Francesca Pia Vitale; per il ruolo di Romeo, il mezzosoprano cinese Aoxue Zhu; per quello di Tebaldo, il tenore calabrese Davide Tuscano; per il ruolo di Lorenzo, il basso baritono casertano Nicola Ciancio; ed infine per quello di Capellio il basso baritono barese Alberto Comes.

In palio per loro la partecipazione a sette recite de I Capuleti e i Montecchi distribuite nella prossima stagione lirica del teatro Del Monaco di Treviso, del Verdi di Padova, del Sociale di Rovigo, del Pergolesi di Jesi. 

Cinque finalisti, due soli vincitori

Al termine dell'esibizione che prevedeva un'ampia selezione dell'opera, la giuria ha emesso il suo verdetto, decretando due soli vincitori ed assegnando definitivamente la parte di Giulietta a Francesca Pia Vitale, e quella di Tebaldo a Davide Tuscano. Due talenti emergenti, peraltro già avviati alla carriera.

I vincitori, Davide Tuscano e Francesca Pia Vitale


Nata nel 1995 in provincia di Avellino, diplomata al Conservatorio di Avellino quale allieva di Maria Grazia Schiavo, uscita un anno fa dai corsi dell'Accademia Teatro Alla Scala, Primo premio al Concorso Lirico “Ottavio Ziino” 2021 - Francesca Pia Vitale ha pienamente meritato la vittoria: per la ottimale preparazione tecnica, per la bellezza e morbidezza del timbro - ben corposo nel registro di centro - e per la netta propensione alle agilità. Nonché per l'intensità e la coerenza con cui ha affrontato il suo personaggio, sottraendolo ad un'eccessiva svenevolezza. 

Condivisibile ci pare anche la scelta di Davide Tuscano, nato a Melito di Porto Salvo (RC) nel 1994, diplomatosi nei conservatori di Reggio Calabria, Genova e Bologna, ammesso all'Accademia di alto perfezionamento del Carlo Felice di Genova e con molte esibizioni già alle spalle. Un Tebaldo virile e volitivo, risolto con timbro assai gradevole, sonoro, squillante, e con buona colonna di fiato; e senz'altro adeguata appare la risoluzione dei passi di agilità.

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Le parti non assegnate

Se il non aver assegnato il ruolo di Romeo a Aoxue Zhu – troppe le imprecisioni e le défaillances esibite, a cominciare dal sistematico spianamento delle agilità – ci trova pienamente consenzienti, non si comprende in verità perché non siano state invece attribuite le due figure secondarie di basso: quella di Cappelio, alla cospicua e sonora vocalità di Alberto Comes; e quella di Lorenzo a Nicola Ciancio, altra rilevante voce da tenere d'occhio nel futuro. Le avrebbero meritate.